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Orgasmo femminile

servizio professionale di counseling

come raggiungere l'orgasmo femminile

Cosa è l'orgasmo femminile

Quando si tratta del corpo di una donna i tipi di orgasmo sono molto diversi!

Ogni donna conosce il proprio corpo, le proprie modalità del piacere, le proprie zone erogene preferite, i propri tempi e gli stimoli giusti per accendere i sensi e raggiungere l'apice del piacere. Però moltissime donne, durante l'atto sessuale, non riescono raggiungere l'orgasmo. Non si tratta semplicemente di un problema "meccanico" ma di un insieme di fattori. L'orgasmo per la donna parte dalla testa, bisogna quindi essere rilassate, a proprio agio e senza preoccupazioni. Molte donne addirittura non hanno mai raggiunto l'orgasmo, soffrendo di anorgasmia, non conoscono a pieno il proprio corpo e non riescono ad apprezzarlo.
È stato comunemente dimostrato che le donne possono raggiungere quattro tipi diversi di orgasmo, capaci di donare diversi livelli di appagamento fisico ma, soprattutto, di donare un grande benessere mentale e di ridurre sensibilmente stress e ansia.

Come ristabilire una connessione profonda con il proprio corpo?

Ogni tradizione antica riconosce la Donna come una Creatura misteriosa e potente, in quanto fortemente connessa alle iForze della Madre Terra e della Natura, di cui incarna il potere curativo, rigenerativo e creativo.
Ma nella nostra Cultura tutto questo si è perso.
Separata dalla Connessione con Madre Terra, la Donna non è più in contatto con il proprio Potere Interiore.
Non solo non conosce più il proprio corpo, ma ignora totalmente la forza della propria Energia Sessuale, e con essa il Sacro Modo di Fare l'Amore.
Disconnessa dalla propria natura, si è assoggettata all'uomo, scendendo a così tanti compromessi da non riuscire più a sentire quella voce sottile che dentro di lei sussurra costantemente "ritorna a te, risvegliati e riprendi a piene mani il tuo potere di Donna Sacra".
Se la donna, in qualche modo, sente vibrare in sé queste parole, viol dire che è pronta per il "Grande Risveglio", quindi a prendere realmente il controllo della propria femmilità e di conseguenza del prorio "Essere Donna".

Un po' di storia e tradizioni

Sembra che in ogni parte del mondo le donne, ispirate dall'amabile Dea e unite nell'anima da un luminoso filamento d'argento, svolgessero gli stessi riti e gli stessi gesti sacri. L'anasyrma, con la sua energia voluttuosa e benefica, era uno di questi, e molti racconti mitologici, nonché rituali la cui conoscenza è sopravvissuta sino a noi, ne conservano tuttora la memoria. Seppur di origini arcaiche, e dunque di molto precedenti alla cultura ellenica, in Grecia questa sacra gestualità era stata attribuita alla gaia Baubo, che attraverso la sua storia l'aveva insegnata alle donne. Racconta la leggenda che, dopo il rapimento dell'amatissima figlia Persefone, Demetra vagasse desolata per i campi aridi, le strade polverose e le città, mentre la natura aveva smesso di fiorire, il grano aveva smesso di crescere, e sulla terra era calato un lungo e sterile inverno. Giunta a Eleusi, la Dea sedeva stancamente accanto a un pozzo, in preda alla disperazione e allo sconforto, quando le si avvicinò una donna per attingere dell'acqua fresca. Vedendo la bella Demetra con gli occhi umidi di lacrime e pieni di tristezza, ella con vivacità si sollevò il chitone e le mostrò l'intimità ignuda, danzando e dimenando allegramente i fianchi. A quella vista Demetra, dapprima attonita, non potè fare a meno di ridere e con quel sorriso, il primo che aveva illuminato il suo viso dopo la scomparsa della figlia, la malinconia si alleviò ed ella ritrovò il coraggio di proseguire il suo cammino. Di lí a poco Persefone venne ritrovata e con il suo gioioso ritorno la terra ricominciò a germogliare, le foglioline spuntarono sui rami, i fiori si schiusero e la primavera esplose in tutta la sua floridezza. Eppure anche Demetra doveva conoscere bene quel magico gesto, se lei stessa era solita compierlo per propiziare la crescita del grano dorato e per benedire la terra. Sollevando la leggera veste e offrendo alla vista "il biondo efebeion in cui celavasi la divina sorgente di vita", ella "lasciava che da questa liberamente emanassero gli influssi fecondi sulla famiglia, sugli animali, sui campi" (7). E le sue sacerdotesse anasyràmenai, consacrate a lei e dunque depositarie della sua benefica magia, la imitavano, preparando in tal modo il terreno arato alla semina e scongiurando l'attacco infestante degli insetti nocivi (9).
Proprio ricordando il sacro anasyrma compiuto dalla saggia Baubo, e dalla radiosa Demetra, le donne di Licia lo ripetevano in loro onore, e con la sua energia apotropaica, riuscivano a placare le più violente manifestazioni naturali. Si racconta che, una accanto all'altra, così che la loro magia femminile fosse più forte e immediata, esse mostrarono la loro intimità al mare furente che sbatteva le sue altissime onde ad infrangersi sugli scogli e ad invadere violentemente le spiagge. E il grande mare, dinnanzi a quella visione inattesa, si ritirò, e con lui si ritirarono i flutti in tempesta (10). Forse era anche per questo motivo se fra i greci e i latini si credeva che le donne, svelando la loro intimità e mostrandola al cielo plumbeo e minaccioso, avessero il misterioso potere di rasserenarlo, di calmare le bufere e di dissolvere le grigie nuvole riportando il brillare del sole.

Anche in Egitto, le donne compivano l'anasyrma in onore della Dea gatta Bubastis, che vegliava soprattutto sulla sfera sessuale e sulliintimità femminili. Narra Erodoto che quando le donne, navigando il grande Nilo, si recavano numerose alla festa annuale dedicata alla Dea, esse si fermavano in ogni città che incontravano sul loro cammino e la attraversavano in rituale processione, suonando gioiosamente crotali e flauti, battendo le mani per tenere il ritmo, cantando, danzando in modo dolce e sensuale, gridando liberi motti alle altre donne egiziane che vivevano nella città, e alzando, fra allegre risa, le loro tuniche fin sopra alle cosce. Anche qui, questo atto sacro aveva lo scopo di lasciar diffondere le magiche e amorose effusioni femminee; non solo, esso serviva anche come potente amuleto contro gli influssi maligni e profananti, che dal mondo esterno avrebbero potuto insinuarsi e rovinare quella delicata e splendida realtà muliebre. Così l'anasyrma apportava beneficio e fortuna alle città nelle quali veniva compiuto, e proteggeva tutte le donne e il loro piccolo mondo segreto. Sempre in Egitto, anche la grande Iside era ritenuta maestra dell'anasyrma, ella che "nuda e divaricata", lasciava "agli influssi benefici emananti dal segreto muliebre, libertà di diffondersi per ogni dove" (11).

Allontanandoci dalle calde terre mediterranee ritroviamo pressoché invariato il potente atto rituale, il quale veniva compiuto con le stesse finalità propiziatorie. In India, madre dell'anasyrma è la splendida Maya, che mostrava l'intimo divino agli Dèi per risvegliarli dal loro sonno mortale. Racconta il mito che "gli Dèi, assopiti in un sonno di morte, svuotati di ogni loro virtù, precipitati in fondo alle acque per non avere riconosciuta la onnipotenza di Maya, vengono già scossi dalle magiche arti della Grande Incantatrice; ma solo quando ella solleva gli intimi veli e discopre ai loro sguardi il mistero della sacra "yoni"; solo quando essi, come i pellegrini, nella corrente del Gange, si bagnano nel fiotto sgorgante da quella fonte segreta e se ne dissetano, solo allora si compie il miracolo del loro perfetto risveglio." (12)

La splendida magia femminile che le antiche divinità madri rappresentavano, e che le donne arcaiche facevano sorgere, coccolavano e preservavano nella loro sacra intimità, era dunque sempre la stessa, in ogni luogo e in ogni tempo, come si comprende da questi antichi miti così simili seppur appartenenti a culture diverse e molto lontane fra loro. E l'istintiva gestualità dell'anasyrma era sempre ispirata da uno stato di luminosità interna, di felicità ed armonia così perfette e così intense da spingere le donne ad alzare le loro gonne per rivelare e mostrare quel divino tempio d'amore in cui quella gioia si concentrava maggiormente, e la magia sbocciava e si sprigionava, riversandosi all'esterno e spargendo dappertutto grazia e bellezza. Con il loro potere incantato, le donne che compivano il loro sacro gesto potevano infatti "far sorgere il sole", ovvero riportare la luce, l'allegria, la leggerezza, la spensieratezza e l'ilarità che vanifica ogni malumore, laddove erano calate oscurità, malinconia e sconforto.

Concludendo

Con una giusta guida, seria e professionale, arriverai a sciogliere antichi, profondi condizionamenti e tabù che ti tengono separata dalla tua vera Essenza e Forza.
Potrai ristabilire una connessione profonda con il tuo corpo in ogni sua parte, tornando ad onorarlo quale Sacro Tempio della tua Femminilità, risveglierai la tua Energia Sensuale Selvaggia e Saggia che non scende a compromessi, perché conosce il proprio potere e sa in che modo utilizzarlo per fare il Sacro Amore e condurre l'Uomo verso l'Unione Sacra. Acquisirai nuove conoscenze rispetto a te stessa, alla tua Yoni, alla Sessualità ed alla tua Sensualità, imparando come utilizzare l'Energia Sessuale per fini diversi dalla semplice unione, finalizzata al raggiungimento dell'orgasmo, verso qualcosa di più ampio che porti amore e profondo benessere a te stessa e a tutte le persone che ami.

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